Quando incontri Melanie Francesca è difficile pensare che sotto quella nuvola di capelli biondi si nasconda un’anima così antica.
Al di là del suo soffice vestito rosa e della risata argentina, ci sono le voci autorevoli di professori come l’onorevole Vittorio Sgarbi, la psicologa prof. Maria Rita Parsi e il professor Stefano Zecchi a sottolineare che siamo di fronte a un’opera che ha da dire davvero qualcosa. Come la definisce il prof. Vittorio Sgarbi: «A null’altro di più attinente si potrebbe paragonare questa ambiziosa e gravosa summa in tre parti, Adamo ed Eva, Eden e Apocalisse, se non a un testo a carattere sacrale, accompagnato da illustrazioni in tono (Melanie disegna bene), con cui viene proposta una versione originale del Verbo, la parola rivelata riguardante l’origine e il fine del tutto, introducendo un universo che, per usare le parole dell’autrice, “è governato dalla dualità, e dove Adamo ed Eva rappresentano il cielo e la terra, la coscienza e la mente, lo spirito e l’anima, il conscio e l’inconscio, la testa e il cuore, il giorno che si sussegue alla notte e il vuoto che succede al pieno.” La sua lingua si pone sulla linea di quella dei testi sacri, dei profeti, della Divina Commedia, della grande poesia simbolista che di fatto inaugura la lirica moderna (non era forse Baudelaire, in una famosa lettera a Rimbaud, a ritenere che compito irrinunciabile del poeta fosse quello di farsi voyant, veggente?): non tutto il riferibile è ciò che appare, c’è un dietro da rivelare che può anche essere di ardua comprensione. Se non tutto viene capito, può comunque bastare che venga percepito, l’importante è che il solenne e il criptico lascino a chi ascolta un segno dentro, chiaro e profondo».
La scrittrice ci porta dunque in un viaggio affascinate dentro noi stessi, in un percorso che la psicologa Maria Rita Parsi definisce «una provocazione per far riflettere e riportare l’essere umano alle sue origini». In un fitto dialogo in cui la grande psicologa ha definito l’artista capace di captare il senso che sta oltre e dentro alle cose, è emerso il fine dell’opera, atta a svegliare l’essere umano alla dimensione spirituale alla scoperta della verità. E per usare le sue testuali parole: «La poesia di Melanie Francesca costituisce una Presentazione sorpresa, soprattutto ed anzitutto, per la sua sorprendente capacità, melodiosamente ed oniricamente espressa, di costituire scenari emotivi che si radicano in ogni mito ed in ogni tempo. Una James Joyce al femminile da sorseggiare per aprire le porte all’altezza di là del nostro inconscio». Anche per il prof. Stefano Zecchi si tratta di un « attraverso gli aforismi. Solo per darvi un’idea dell’indiscutibile abilità che c’è nell’utilizzo della libro originale che si trovano solo andando indietro nel tempo dei grandi filosofi presocratici, dove la comunicazione filosofica avveniva parola vi leggo il versetto 122: “Lui le amò l’anima d’isola esile che si legò all’asola d’un ago bucando il lago dell’illimitato”. Ci vuole abilità per dominare le parole in questo modo. Poi il cosa voglia dire, come tutti gli aforismi, è aperto a una marea di possibilità che non definiscono mai una sola interpretazione. Ecco perché è un progetto ambizioso: perché per poter raggiungere una sottolineatura di questo tipo quando si scrive bisogna avere molto coraggio. Il libro è costruito su tre strutture che in realtà rimandano a una visione di tipo metafisico cosmologico con al centro le figure bibliche come Adamo ed Eva, il Paradiso terrestre e l’Apocalisse. Il tratto del disegno è bellissimo, di chi ha fatto l’Accademia di Belle Arti e di chi sa dominare attraverso il segno la comunicazione espressiva.» Presentazione ll volume infatti è corredato da oltre quaranta disegni dell’autrice, che in alcuni casi riproduce sé stessa, in altri rappresenta soggetti che richiamano i contenuti dei versi.
L’editore Carlo Motta, che ha creduto molto in questo progetto, sostiene: «Nella sua cosmogonia apocalittica ci sono animali di ogni tipo, rettili, demoni ma anche angeli, strutture e volti umani rugosi al punto da diventare cortecce d’albero. Città distopiche, figure metà uomo metà automa. Vi si ritrovano i riferimenti alla cultura artistica di Melanie formatasi all’Accademia Belle Arti di Venezia, ma anche al giudizio universale di Michelangelo, le stanze di Raffaello, certi paesaggi lontani di Leonardo, le città metafisiche di De Chirico, una formazione classica che poi lei interpreta nel modo visionario che avete visto. Una personalità articolata e ricchissima che sa raccontare attraverso il suono delle parole, ma anche rappresentare nella manifestazione artistica dei disegni.» I disegni del libro si rifanno al The Box, un’installazione luminosa nata sotto il Patrocinio del Ministro della Cultura degli Emirati Arabi Uniti, che collega la mitologia classica con la comprensione contemporanea ed è frutto della medesima fantasia delirante, onirica, poetica che la Parsi descrive in Melanie, un’autrice capace di far galoppare la mente che parte a mille, senza frontiere. «Sentivo molta nostalgia del nostro mondo occidentale, stando tanto negli Emirati arabi dove ho la famiglia” spiega l’artista, “così ho racchiuso in una scatola tutta la nostra storia, con il Laocoonte, la Venere di Samotracia, Michelangelo, il Canova e l’eco dantesca nelle figure inquietanti che assalgono l’Ofelia, un omaggio ai preraffaelliti. Un tempo definiti demoni, oggi sono chiamate ossessioni. Ma da questo inferno ai nostri piedi ci si eleva in alto, verso il Paradiso. È come un romanzo il mio the Box, una mini Cappella Sistina.» Melanie è sedotta e ammaliata dalla parola come da una melodia perché, secondo l’autrice, la poesia nasce attraverso il corpo come una danza, ma anche come un dipinto: “Cominciai a stendere su un foglio le parole come se si trattasse di una tavolozza per dipingere”.
Un desiderio di liberare la sua, ma anche la nostra mente, per volare in alto verso gli spazi aulici dell’anima. Presentazione I LIBRI DEL SEGRETO in uscita su tutte le piattaforme digitali e in libreria giovedì 25 maggio, è stato presentato martedì 23 maggio in un noto ristorante di Milano, Alle Muse, e l’indomani alla libreria Bocca in piazza del Duomo – alla presenza di molti personaggi della Cultura come Vittorio Sgarbi in remoto, Catia Ricciarelli, Melania Rizzoli, Stefano Zecchi, Carlo Motta, Francesca Gaetani Lovatelli, Valeria Poggi Longostrevi, Claudia Peroni, Fernando Proce, Amedeo Goria, Elena Morali, Elisa Scheffler, Francesco Repetti Mogol, Aristide Malnati, Andrea Tacconi, Simona tagli e molti altri protagonisti dello spettacolo. BIOGRAFIA Melanie Francesca, giornalista di costume, scrittrice – ha pubblicato 15 libri che spaziano dal romanzo alla poesia. Personaggio radiofonico e televisivo e artista diplomata all’Accademia di Belle Arti di Venezia, ha esposto a Parigi, Milano, Mosca e sotto il patrocinio del Ministro della cultura degli Emirati Arabi a Dubai e Kuwait. Vive tra Abu- Dhabi e Lugano.